Middlegame di Seanan McGuire


"La nostra storia comincia in un giorno ordinario, banale, un giorno che non era mai accaduto prima e che mai, nel lungo e nel largo del tempo, sarebbe accaduto di nuovo…"
da Oltre il muro che affaccia sul bosco di A. Deborah Baker

 Benvenuti in un mondo dove qualcuno ha reso possibile creare gli Dei sulla Terra. Un'alchimista visionaria, potente e ambiziosa di nome Asphodel, conosciuta ai più come la scrittrice di libri per bambini Deborah Baker. E' stata lei che dando corpo alle sue idee, letteralmente, ha dato inizio agli eventi che ci portano a Roger e Dodger. Asphodel ha superato i limiti del consentito e come ogni grande scoperta scientifica il risvolto negativo viene sottovalutato. Come ogni grande scoperta rivoluzionaria nelle mani sbagliate diventa letale e il mondo non sarà mai più lo stesso.
    James Reed è un esperto alchimista come la sua progenitrice Asphodel. E' ambizioso e spietato ed è stato lui a dare vita ai due gemelli; anche se non si potrebbe definire il loro "padre" James ha un piano ambizioso per i due ragazzi: far sì che raggiungano il potere assoluto e assoggettarli a sé.
    Ed ecco Roger e Dodger, gemelli non proprio umani ma nemmeno del tutto divini. Non ancora. E loro non lo sanno. Roger è estremamente abile con il linguaggio, per lui le parole non hanno segreti e il mondo può essere spiegato attraverso le storie. Dodger, sua sorella, ha il dono per i numeri, la matematica è il suo elemento naturale e tutto può essere spiegato attraverso formule ed equazioni. Non sanno nulla delle loro origini pur sapendo di essere in qualche modo speciali ignorando il disegno di gloria di Reed che mette loro al centro.
    James Reed e Leigh, il suo braccio destro, sono cattivi senza sfumature. Se Reed è l'incarnazione dell'arroganza, Leigh è il male. Entrambi si muovono in un ambiente claustrofobico e asettico, respirano acciaio freddo e disinfettante, parlano di vite umane come fossero agglomerati inermi di cui disfarsi se difettosi. La McGuire in due occasioni ha voluto dare una sbavatura di umanità ai villains, elementi che però non sono stati più ripresi né sviluppati.
    Roger e Dodger invece li incontriamo quando hanno nove anni e li seguiamo fino all'età adulta. Durante la lettura più elementi della storia mi hanno riportato alla mente I Gemelli nel segno del destino, un cartone animato dai natali francesi degli anni Novanta. Uno di questi è la continua scoperta del potere del loro legame di cui erano ignari. Sebbene si ponga l'accento su ciò che li unisce, talvolta anche troppo risultando noioso, io non sono riuscita ad affezionarmi ai due protagonisti come invece è successo con Erin.
    Erin, come Dodger, si ritrova in un mondo che non ha spazio per una come lei, non riesce a integrarsi perché diversa dalla "massa" di coetanei che le stanno attorno. Erin come i gemelli è un essere creato per ricoprire un ruolo ben preciso nella storia, ha un onere importate e poco piacevole, a differenza loro lei è stata addestrata e conosce tutti i risvolti della storia. Erin è la loro ombra. Un personaggio che si evolve e sorprende arrivando a sconvolgere il quadro generale.
    Seguendo le vicende dei tre ragazzi in un arco temporale di trent'anni - vi avverto che qui il tempo è uno yo-yo che può essere riavvolto con le dovute precauzioni perché  lascia cicatrici - ci si chiede: è davvero possibile eludere il proprio destino? O anche le decisioni che ci sembrano rivoluzionarie ne fanno parte?
    L'idea di base è originale ma non mi ha coinvolto. Salti temporali, l'uso di diversi punti di vista assieme a un ritmo discontinuo e a un testo troppo frammentato non mi hanno permesso di apprezzare i lati positivi di una storia con largo potenziale. Ho avuto la sensazione di saltare da un punto all'altro senza avere il tempo di immergermi tra le righe. Se il romanzo fosse un ecocardiogramma la linea piatta indicherebbe alcuni dialoghi forzati che non fanno progredire la storia né danno informazioni nuove rallentando il ritmo e diminuendo l'attenzione. L'altro elemento che ho mal tollerato sono le ripetizioni continue per sottolineare i rapporti tra i personaggi.
     A questo però aggiungo che pur non avendo apprezzato alcune scelte narrative ho degustato delle chicche stilistiche da sogno:
"Arriva la pioggia. Berkekey viene mondata dai suoi peccati, sommersa da un diluvio pesante come una tenda d'argento, e si ha l'impressione di poter scorgere da un momento all'altro dei pesci che nuotano fuori dalla finestra, beatamente sospesi nel temporale. L'acquazzone ha trasformato il mondo di tutti i giorni in uno scenario da libro per bambini, un'argentea fetta di sopra-sotto."
    Se volete conoscere il mondo del Sopra-sotto e sapere cosa c'entra Baum con Il meraviglioso mago di Oz in tutta questa faccenda allora dovete leggere Middlegame, l'opera forse più ambiziosa dell'autrice almeno fino ad ora che ha ottenuto due candidature: Premio Hugo al miglior romanzo 2020, Goodreads Choice Awards: Fantasy.
    Per me è stato un'equazione corretta con qualcosa che non torna. Magari per voi sarà diverso.
 

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