L'OMBRA DEL GLICINE di ANTONIO LIDONNICI. Edizioni Effetto







Al centro del tavolo, in mezzo al velluto bianco, un filo di perle con un pendente in oro a forma di lucchetto. Chiuso. Accanto un biglietto: "... ma la chiave è mia, per sempre. Buon Natale, amore!"

    Questa storia ha inizio con uno sparo in uno studio impolverato che affaccia sulle colline genovesi.
Il colpo ha centrato il bersaglio ma non ha finito il suo corso, entra nella vita di Claudia prima incrinando le sue certezze col dolore della perdita e poi si espande sotto il nome di Alfio.
Alfio è più grande di lei, un uomo protettivo, scaltro, attento e con un lavoro che gli permette di avere una vita agiata. Alfio ha dei segreti, è sfuggente, abile ammagliatore, ottimo bugiardo.
Claudia si innamora della maschera perfetta che indossa Alfio e in poco tempo lo segue nei suoi progetti che li porta a Torriglia, un borgo sui monti dell'entroterra ligure poco distante da Genova. Un posto immerso nella natura con poco più di duemila anime in cui Claudia e Alfio rinnovano un locale chiuso alla morte del proprietario: "Il Glicine".
    Claudia è la storia di molte donne, tutte noi potremmo essere Claudia. Donne che per amore di ciò che hanno intravisto restano accanto ad un uomo che non le ama. Accettano, dissimulano, non guardano, non accettano. Tante non si confidano per paura delle conseguenze, tante non denunciano perché chi crederebbe alla loro storia? Facile dire: "Vai via se è così". Ci sono punti che una volta raggiunti ti incatenano e staccarsene non è facile. Talvolta sembra impossibile. MA NON LO E'.
    Antonio Lidonnici, l'autore, è riuscito a raccontare con lucida sensibilità delle realtà scomode della nostra società, quelle che si nascondono nell'ombra e brulicano come vermi sottoterra proprio sotto i nostri occhi. La violenza domestica (che inizia sempre con l'indebolimento psicologico della preda e il suo isolamento allontanandola "dagli elementi di disturbo" ovvero tutti coloro che facevano parte della sua vita. Quando arrivano le percosse e le umiliazioni verbali e fisiche, il predatore ha già fatto gran parte del lavoro per avere il dominio) in queste pagine si intreccia con l'illegalità e i suoi pericoli. I campanelli d'allarme ignorati, le persone vicine che si fanno sempre più lontane, il senso di colpa che diventa parte di te, il pericolo che si insinua come gocce di veleno che stillano senza fretta da una boccetta nascosta. Le minacce che diventano certezze. Il mondo che crolla e Claudia non sa come ci è arrivata né come uscirne. A oggi esistono TROPPE Claudia che riempiono la cronaca nera.
    E' un romanzo coraggioso, emotivamente sconvolgente, scritto con uno stile semplice ed efficace: non risparmia nulla al lettore, non indora la pillola per stomaci deboli. La storia è questa che ti piaccia oppure no.
    Ho amato il modo di costruire la storia, tappa dopo tappa, una sequenza di immagini, azioni e messe a fuoco che fanno progredire gli eventi in modo organico, credibile - e direi! E' ispirato a una storia vera ma la bravura dell'autore è stata anche nel donare spessore alle emozioni di Claudia, ai suoi pensieri e a quelli dei personaggi che ruotano attorno alla vicenda con ruoli per nulla secondari anche se non sono i protagonisti. Questo è un altro punto di riflessione: quanto davvero ci importa degli altri? I ruoli di contorno possono fare la differenza nel finale. Chi si volta dall'altra parte può condannare una vita che anche solo sfiorato nel suo cammino. Tacere può essere mortale. Tra queste pagine l'amore familiare e l'amicizia sono ancore di speranza, qualcuno che lotta quando tu non ce la fai più.
    Qui non ci sono buoni o cattivi, principi e draghi da sconfiggere. Ne L'ombra del Glicine il drago si traveste da principe e il principe corregge compiti in classe. La principessa non vuole essere salvata e la prigione non è in cima a una torre ma in un ristorante dai coperti esauriti e bottiglie di vino da stappare.
    Se i temi affrontati sono attuali, difficili e per nulla leggeri, la lettura è scorrevole e fluida, non c'è spazio alla noia perché è tutto occupato dalla curiosità di sapere come andrà a finire. Ho pianto. Più di una volta e soprattutto sull'ultima parola che conclude il cammino di Claudia. Lacrime dovute a un interessante e intricato dedalo di emozioni.
    Un romanzo d'esordio, tra il noir e il thriller, di tutto rispetto. Potrei dirvi che i personaggi sono in carne e ossa e anima completi, o come vuole una buona critica: ben caratterizzati. Posso anche dirvi che l'ambientazione è reale, le descrizioni esaustive (mancano solo i canestrelli famosi di Torriglia! Ma la loro assenza non toglie nulla alla storia.), i dialoghi ben congegnati, il ritmo equilibrato e incalzante. Potrei continuare a sciorinare tutti questi elementi tecnici che fanno di un romanzo una storia ben scritta. E' tutto vero, però quel che vorrei condividere con voi è la bellezza di questa lettura, l'insieme di tutti gli elementi che si sono incastrati per regalarci un piccolo gioiello che vi consiglio di leggere. La storia di Claudia ci appartiene.
"Si guarda allo specchio, prova a mettersi in posa come non faceva da un po'. Si riconosce. Attraverso le occhiaie, le lacrime, il viso scavato. Si riconosce ancora. Iniziano a tremarle le labbra, le morde per fermarle, mentre una nenia le rimbomba in testa. Perché?"
    

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