IL TEMA DEL PREGIUDIZIO E LA LETTERATURA FANTASY

 


Il pregiudizio preclude la conoscenza, nasce dall'ignoranza e genera paura che sfocia in odio.”


Pregiudizio: Idea, opinione concepita sulla base di convinzioni personali e prevenzioni generali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione, e da indurre quindi in errore.


Il pregiudizio è un tema ricorrente in letteratura. Sia la narrativa contemporanea che quella definita “classica” si sono fatte carico di mettere in scena il pregiudizio e le conseguenze che questo ha sulla società.

Anche la narrativa di genere, e in particolare quella fantastica, nonostante sia essa stessa vittima di pregiudizi, si fa portavoce della società trattando tematiche attuali.

Attraverso storie che attingono a piene mani dalla mitologia, dal folclore e dalla tradizione della fiaba, la narrativa fantastica riesce a essere al passo coi tempi dando ampio spazio alla diversità molto più che in altri generi in cui ancora lo stereotipo è facile da incontrare.

In Una storia di Magia di Chris Colfer, edito Rizzoli, il pregiudizio è il perno sul quale ruota tutta la vicenda; è infatti il pregiudizio verso la magia a far sì che le creature magiche siano costrette a nascondersi. La magia è illegale e coloro che la praticano sono esiliati nel pericolo territorio dell' Altrove di mezzo, quando fortunati, oppure perseguitati e condannati a morte.

Come si può combattere contro un pregiudizio?

Una soluzione prova a darla Madame Tempofiero e la sua Accademia di Magia. E' appena l'inizio e l'obiettivo audace, ma la fata è convinta che scardinando l'idea errata che gli uomini hanno sulla Magia donerà una vita migliore e dignitosa alle creature magiche. Per farlo si avvale dei suoi studenti e tra di loro ci sarà la protagonista, Brystal Evergreen, che scopre di essere diversa leggendo uno dei libri presi dalla sezione proibita della Biblioteca in cui lavora. Per questo verrà rinchiusa nel Centro di Correzione Altostivale che cura le persone come lei.


La magia non è una scelta. L'ignoranza è una scelta. L'odio è una scelta. La violenza è una scelta. Ma l'esistenza di qualcuno non è mai una scelta, o una colpa, e di certo non è un crimine.



Il fantasy ben si presta ad attrarre l'attenzione dei giovani lettori che hanno lo stupore e la meraviglia negli occhi davanti a mondi magici, e quale modo migliore per parlare loro della ricchezza che nasce dalla diversità, del diritto di essere accolti per la propria unicità creando un mondo più inclusivo?

Il linguaggio dell'immaginario è riuscito sin dall'antichità a far presa sull'animo umano, non solo sui più giovani. La narrativa fantastica è un genere malleabile e ricco che può usare diversi registri per abbracciare più target di lettori. Un ottimo veicolo d'informazione che regala spunti di riflessione importanti.

Spesso, soprattutto nella realtà italiana, questo genere è sottovalutato, relegato a “cosucce per bambini”. Dell'etichetta di “serie B” ne soffrono anche i lettori di romanzi fantasy e gli scrittori che li scrivono. Ma perché? Ecco che fa di nuovo capolino il pregiudizio fondato su idee sbagliate.

Il fantasy moderno è nato relativamente di recente, siamo nel XIX quando vengono pubblicate i primi romanzi per bambini che diverranno capisaldi del genere nella letteratura per ragazzi. Alice nel paese delle meraviglie(1865) di Lewis Carroll, Carlo Collodi e Le avventure di Pinocchio (1883), Frank Baum e Il meraviglioso mago di Oz (1900).

Un altro contributo importante arriva dal professore di Oxford, J.R.R. Tolkien, con la sua immortale opera letteraria, tra tutti, Lo Hobbit (1936)e Il signore degli Anelli(1954-1955) nonché alcune opere pubblicate postume. Merita una citazione anche la saga nata negli anni Novanta che ancora oggi conquista lettori di ogni età in tutto il mondo: Harry Potter di J.K.Rowling.

( Potrei citare tante altre opere che meritano ma ne uscirebbe un elenco che non rientra nei miei obiettivi qui.) Il punto è che il fantasy è un genere di tutto rispetto con radici antiche in grado di affrontare argomenti spinosi che ancora mietono vittime innocenti.

Nonostante ad oggi molti autori si siano cimentati nella narrativa di genere fantasy ottenendo anche successo, rimanendo in Italia ricordiamo Licia Troisi con la saga de I Mondi emersi, la narrativa fantastica è ancora vittima del pregiudizio da parte di coloro che si ritengono “lettori impegnati” ( non parlo di gusti, quelli sono insindacabili). Parte di questo astio trova origine nella critica letteraria che ha fatto suo il pensiero di Benedetto Croce (1866-1953) condannando la narrativa di genere in toto come non accettabile nell'alta letteratura.

Oggi sempre più libri affrontano il tema del pregiudizio dando un valore aggiunto alla lettura per ragazzi e non solo, e sottolineando le conseguenze che questo ha sul nostro modo di vivere e vedere il mondo. Come prima accennato, il fantasy mette a disposizione più registri e molte sfaccettature che hanno creato diversi sottogeneri e quindi diversi target di lettori. Ciò permette di arrivare a più persone di diversa estrazione sociale, diversa cultura e stili di vita e offre l'opportunità di "un inizio" per cambiare la realtà.

Per concludere vi lascio con una domanda: Brystal e i suoi compagni di accademia, riusciranno a farsi accettare per la loro diversità?e soprattutto riusciranno ad accettare se stessi per la loro unicità? La risposta non è scontata e si avvicina alla realtà molto più di quanto si possa prevedere, ma per sapere qualcosa in più aspettate la recensione. Ci sono molti temi che questo romanzo per ragazzi affronta con chiarezza.

Commenti

  1. Bellissimo articolo! E ti ringrazio di cuore per aver citato Licia Troisi e il fantasy italiano che purtroppo ancora oggi è forse catalogato addirittura in Serie C! Hai colto perfettamente a mio avviso il punto focale del libro: il pregiudizio verso la magia. Io confido in Madame Tempofiero e in tutte le fate reclutate. Credo nella magia e nella riuscita del loro compito.
    Io mi ritengo una lettrice onnivora perché non ho mai guardato un libro con astio o presunzione: cerco di leggere qualsiasi cosa e per me non esistono generi di serie A e di serie B (ma hai azzeccato la definizione perché purtroppo in tanti li considerano così). Mi ripeto: hai scritto un bellissimo approfondimento su un tema che mi sta particolarmente a cuore e che oggi più che mai va presentato a tutti i lettori!

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    1. Grazie mille! Sono contenta ti sia piaciuto ♥️Anch'io sono una lettrice onnivora e il pregiudizio in generale è un atto d'ignoranza perché molti non si avvicinano a qualcosa solo per un preconcetto che non saprebbero nemmeno argomentare a dovere. Le cose pian piano stanno cambiando ma in Italia siamo ancora all'inizio. All'estero c'è un'altra realtà di lettori che spero attecchisce anche qui.

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  2. Articolo stupendo! Anche io ho apprezzato moltissimo che tu abbia citato Licia Troisi, è stata la mia crescita letteraria, divoravo i suoi libri e ancora oggi la incontro ogni volta che posso e riesco. Anni fa ho avuto un periodo in cui mi ero fissato di leggere solo un certo genere di libri tant'è che il mio blog era nato sotto quella luce e intenzione. Oggi ho capito e compreso la bellezza di spaziare tra molti generi diversi. Grazie per questo approfondimento!

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    1. Contenta di aver dato merito a una delle esponenti italiane più conosciute per il genere fantasy. Anch'io quando ho aperto la pagina Instagram avevo timore che non incanalarmi solo su un genere, possibilmente "da adulti di quelli seri" , non sarei riuscita a piacere. Niente di più sbagliato, se una storia chiama io rispondo senza chiedermi "l'etichetta" a cui appartiene.

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