IT Stephen King

 


"Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia. [...] in quel pomeriggio d'autunno del 1957 [...]"

   Per molto tempo la storia di IT per me è stata questo: Georgie che rincorre la barchetta nel suo impermeabile giallo lungo il ciglio del marciapiede, la barchetta cade in un tombino e quando Georgie si avvicina spunta la faccia di un pagliaccio. Non sono mai voluta andare oltre finché non ho sentito il parere di chi ha amato questo romanzo al punto da rileggerlo più volte, da sentirne la mancanza e da creare un gruppo di lettura su Instagram dedicato ai romanzi del Re.

   Riassumere è impossibile, il rischio di minimizzare questo capolavoro letterario è alto: " In fondo questa non è solo la storia di sei ragazzi e una ragazza, nessuno dei quali accettato dai loro pari, finiti casualmente in un incubo durante una calda estate quando Eisenhower era ancora presidente" (scusa Mike ho preso le tue parole in prestito) . IT è tutti i mostri in uno, ha scelto Derry come terreno di caccia e predilige mangiare i bambini.

   Questo romanzo è , come più volte dichiarato da King, la summa di tutta la sua narrativa precedente sull'infanzia. Una dichiarazione d'amore al meraviglioso mondo dell'infanzia, "Bambini, vi voglio bene, vi voglio molto bene", ma anche un invito a diventare adulti.

film 1990


   Billy, Stan, Eddie, Ben, Beverly, Richie e Mike sono dei ragazzini quando, ognuno per proprio conto, incontrano It per la prima volta. I Barren -luogo non adatto ai bambini!-, diventano il loro terreno di gioco e di guerra nella battaglia contro IT e i bulli Henry, Belch e Victor. Billy è diventato un fantasma in casa sua da quando è mancato suo fratello Georgie, Bev deve fare i conti con un padre possessivo e violento, Ben ha problemi di peso e solitudine, Eddie grazie alla madre crede di essere fragile e perennemente malato,  Mike deve fare i conti con il suo essere nero in America e Stan col suo essere ebreo. Richie beh... beep beep Richie. Sette ragazzini preadolescenti formano il Club dei Perdenti e sono superfighissimi! Passatemi il termine, mi appello alla licenza poetica!

   Tutto questo succede nel 1958 e quando sconfiggono It si lasciano con una promessa di sangue.

   Ventisette anni dopo una telefonata li costringerà a tener fede a quella promessa: Derry li sta richiamando per lo scontro finale? Riusciranno a distruggere It anche da adulti? Per farlo dovranno ricordarsi com'era essere bambini, quei bambini "abbastanza risoluti da dare origine alle persone che saranno [...]. Non c'è bisogno di girarsi a guardare indietro per vedere quei bambini; parte della mente li vedrà per sempre, vivrà sempre con loro, li amerà sempre. Non sarà necessariamente la miglior parte di noi, ma sono stati un tempo depositari di tutto ciò saremmo potuti essere."

   King è un maestro della narrazione e questo romanzo con la sua complessa struttura narrativa ne è la prova - semmai ne servisse una - Il tutto si svolge su due piani temporali differenti per ciascuna voce narrante ( quella dei Perdenti) così da poter conoscere cosa accadde nel 1958 e cosa sta succedendo nel 1985 quando i ragazzi ormai adulti tornano a Derry.

   Derry è un protagonista tanto quanto It e i ragazzi; vuole il suo spazio in tutta la faccenda. Città immaginaria ( non ne sono più tanto sicura) del Maine, la conosciamo attraverso gli interludi, ovvero "tentativo di allargare l'angolazione dell'obiettivo, per vedere l'intera città, un luogo dove quasi trentacinquemila persone lavorano e mangiano e dormono e si accoppiano e fanno la spesa [... ] e ogni tanto scompaiono nel buio."



   Le 1200 pagine vogliono tutta la nostra attenzione ma non a titolo gratuito, danno molto in cambio per non farci distrarre. Chi ha già letto King sa che talvolta il Re si perde nei particolari perché a lui semplicemente piace raccontare, è ragazzo! Concedetegli tempo e non resterete delusi.

Troverete molti dei temi cari a King oltre al suo macrotema che è l'infanzia ( e in particolare i bambini contro i mostri ): l'amicizia, la violenza domestica che torna con la figura negativa del padre di famiglia ( presente in più di un'opera di King prima e dopo IT), il lutto, la paura, il male nudo e crudo, la solitudine e alcuni problemi che affliggevano e affliggono l'America ( e non solo).

It è uno specchio in cui cercare i bambini che siamo stati, ricordare le paure che abbiamo sconfitto quando il mondo degli adulti era per noi noioso e incomprensibile mentre un mostro nell'armadio era più plausibile!



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