BLACKWATER - LA SAGA DELLA FAMIGLIA CASKEY DI MICHAEL MCDOWELL (BEAT NERI POZZA)

 


Il caso editoriale di inizio anno
Tre paroline magiche hanno catturato la mia attenzione durante l'imponente campagna promozionale dell'opera: gotico, horror, sovrannaturale.
    Blackwater è una saga familiare che rientra nel genere southern gothic horror scritto da Michael McDowell ( 1950-1999) e pubblicato nel 1983 negli USA come un racconto a puntate calcando la tradizione della fumettistica fantasy degli anni '50-'60. Sei volumi pubblicati a distanza di un mese l'uno dall'altro da Gennaio a Giugno. Ottenne un discreto successo eppure io, amante del genere, ne ho sentito parlare solo grazie a Neri Pozza che l'ha portato in Italia, sotto il marchio BEAT, seguendo l'idea originale di piccoli volumi in formato tascabile - libri che possono essere vissuti e portati in tasca! - impreziositi da copertine retro con dettagli metallizzati che riprendono la trama della storia in quel specifico capitolo. Per fortuna di noi lettori hanno scelto per un'attesa dimezzata pubblicando un volume ogni due settimane.
    Tanti si sono catapultati nelle librerie o negli store online col dito pronto per acquistare il primo volume (me compresa) altri invece sono rimasti col dubbio: ma l'opera vale davvero o è solo un'ottima campagna promozionale tutto fumo e niente arrosto?
Domanda legittima contando che per avere tutti i volumi il costo è di circa sessanta euro.


Per me sì.

La storia si svolge a Perdido, cittadina dell'Alabama bagnata da due fiumi, il Blackwater e il Perdido, da cui prende il nome. Nel 1919 la città viene sommersa dalle acque nere e minacciose del fiume; come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro dell'alluvione. Non sanno però che dovranno fare i conti anche con la misteriosa apparizione di una donna dai capelli color del rame: Elinor Dammert.
Di lei non si sa nulla eppure Oscar e suo zio James Caskey la accolgono nella loro famiglia.
Lo scontro tra Elinor e la madre di Oscar, matriarca dei Caskey, è inevitabile.
Nessuno si è mai opposto a Mary Love, finora.


"Se qualcuno si fosse trovato nell'angusto locale quadrato proprio alla base della torre del municipio, e avesse sbirciato dalla stretta feritoia affacciata a ovest, forse avrebbe visto avvicinarsi sulla superficie piatta e opaca di quell'acqua fetida, come se emergesse da ciò che restava della notte, un'unica barchetta a remi con due uomini a bordo. La barchetta solitaria avanzava, lenta e solenne, senza testimoni. [...] Era verniciata di verde e alla pagaia c'era un nero sulla trentina. Seduto davanti a lui, a prua, c'era un bianco di qualche anno più giovane."

    Gli eventi narrati coprono un arco di quasi quarant'anni fino al 1958 quando il cerchio, nostalgicamente, si chiude.
     Elinor è una delle grandi protagoniste del romanzo, oserei dire che lei è il motore della storia, il perno attorno al quale si svolge tutto, la figura che porta il mistero, la persona che scardina l'equilibrio della famiglia Caskey. Elinor è caffè con una collana di perle nere e acqua fluviale nelle vene.

"Nella stanza, perfettamente vuota soltanto cinque secondi prima, aveva visto una donna. [...] Era lata, magra e pallida, con una postura eretta e molto bella. I capelli erano di un rosso ruggine, folti e raccolti in una morbida crocchia. Indossava una gonna nera e una camicetta bianca, con il colletto chiuso sulla gola da una spilla rettangolare in oro e giaietto."
Questo è il primo sguardo di Oscar Caskey, il figlio devoto di Mary Love, sulla misteriosa donna apparsa in una stanza dell'Hotel evacuato giorni prima per l'alluvione.

Sister, la sorella di Oscar legata a doppio filo alla madre, è una donna ricca che avrebbe potuto essere libera e indipendente ed invece si ritrova incastrata in rapporti soffocanti che le tarpano le ali, prende decisioni sbagliate e mente a se stessa per non affrontare il vuoto che le fa compagnia da sempre.
Le donne Caskey sono tutte figure forti, d'impatto, nessuna lascia il lettore indifferente. Interessante è notare che l'autore sia un uomo; non sono molti gli autori con questa capacità. McDowell in questo mi ha ricordato le figure femminili di Stephen King.
     Gli uomini invece sono spesso in balia dell'umore femminile della famiglia, trovandosi volenti o nolenti al centro degli scontri, battaglie in cui le due prime donne, Elinor e la matriarca Mary Love, non vogliono cedere. Hanno due modi diversi di darsi battaglia, chi vincerà la guerra?

    La tensione narrativa è mantenuta dai conflitti all'interno della famiglia, le tragedie personali che si intrecciano alla vita di Perdido.
    Assistiamo ai cambiamenti dovuti alla prima guerra mondiale, il crac di Wall Street del 1929, la scoperta di una ricchezza nascosta nei loro terreni.
Il rapporto madre - figli è riccamente sviluppato, il tema della differenza tra classi sociali, la figura della donna in una società di uomini ( in cui i Caskey fanno eccezione cedendo il potere a donne forti, carismatiche e manipolatrici).

L'acqua è un'altra grande protagonista, partecipa agli eventi a suo modo: inghiotte la città straripando dagli argini, nasconde conversazioni e segreti cadendo violenta e incessante dal cielo, si fa palude, entra in casa portando l'odore rosso e limaccioso del fiume, vortica roboante alla confluenza dei due corsi d'acqua:
" Le acque non hanno mai restituito i corpi di coloro che hanno intrappolato"
Credo sia il principale elemento gotico che permea l'atmosfera dell'intero romanzo.

La profezia assieme al mistero che avvolge la figura di Elinor sono l'elemento sovrannaturale che si sposa con il folclore e le credenze della gente del posto.

La devozione degli uomini Caskey - talvolta l'ho scambiata per mancanza di spina dorsale ma non è detto in seconda battuta potrebbe essere altro: buonsenso - mi ha dato speranza, il grido di indipendenza delle donne della famiglia incuranti delle voci esterne mi ha regalato forza, l'amore richiesto, ricevuto, mancato, regalato ma mai dato per scontato.
McDowell è rimasto fedele all'idea che aveva della sua terra natia, l'Alabama, fonte di ispirazione, pozzo al quale attingere come il Maine per King (col quale ha collaborato). Ci ha trasmesso la visione che aveva della famiglia come soffocante e manipolatrice.
Tutto questo ci arriva leggendo questa storia coinvolgente che resterà nel cuore. Assicurato.

Vi sentirete un po' Caskey anche voi alla fine.


ORDINE DI PUBBLICAZIONE/LETTURA DEI SEI VOLUMI:
1. LA PIENA
2. LA DIGA
3. LA CASA  (il mio preferito!)
4. LA GUERRA (l'unico sottotono rispetto agli altri)
5. LA FORTUNA
6. LA PIOGGIA 




Ogni volume segue l'evoluzione di una delle donne Caskey, facendocela conoscere più da vicino ma non è incentrato su un solo personaggio, tutti i membri della famiglia trovano il loro spazio e la narrazione risulta ben equilibrata.

Su Spotify e sulle maggiori piattaforme di podcast potete trovare il podcast dedicato alla saga, scirtto da Francesca Colletti e recitato da Camilla Gallo. TRE PUNTATE, di cui una dedicata alla meravigliosa figura di Michael McDowell scomparso prematuramente a soli quarantanove anni. Conosciuto anche come sceneggiatore, ha collaborato con due dei miei artisti preferiti: Tim Burton ( Bittle Juice-Nightmare before Christmas) e Stephen King.

Allora, siete ancora indecisi o lo state aggiungendo alla wishlist?






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